[New Frontiers]

Ieri ho preso parte al workshop di scrittura “Il potere di raccontarsi” tenuto da Maura Gancitano della scuola permanente di filosofia Tlon. Vi incoraggio a frequentare una delle sessioni del seminario in programma nei prossimi mesi a Roma o Milano, soprattutto se state attraversando una fase di stand-by introspettivo, di alienazione cognitiva e di resistenza alla metabolizzazione emotiva. Sono riuscita a ricavarne non soltanto una bibliografia sterminata di spunti di lettura, dalle lezioni di fenomenologia di Husserl al mantra ho’oponopono della tradizione hawaiana passando per gli studi sullo sciamanesimo di Castaneda e la psicologia transpersonale di Grof; cosa ancor più importante ne ho ricavato tempo. Tempo da dedicare all’ascolto dei miei spazi vuoti e coraggio per tagliare via i pieni, oramai ridotti a grumi di interferenze schizofreniche che distolgono l’attenzione, prosciugano le energie e privano di quella concentrazione necessaria per scoprire, accogliere e far fiorire la propria vocazione.
Narrare a sé stessi la propria vita può tradursi in un processo quotidiano non per correre in direzione di un futuro migliore, ma per camminare verso la possibilità di un futuro diver
so. Che può voler dire anche peggiore del presente, ma concedersi la configurazione di un’alternativa significa donare nuova linfa alla propria forza immaginativa. E di questo personalmente sento un gran bisogno.

Un seminario non rivoluziona una vita, castanedama costituisce un punto di partenza per prendere coscienza di alcuni meccanismi ricorsivi che ci portano ad autosabotarci ogni giorno più o meno consapevolmente. Come cantava Battiato, da saggio impertinente, in quel pezzo sgangherato e un po’ balcanico che è New Frontiers: “Organizza la tua mente in nuove dimensioni/ Libera il tuo corpo da ataviche oppressioni”. Il workshop costa quanto 5 o 6 aperitivi a Milano. E magari ci guadagnate anche un assaggio di peyote da Castaneda. Che dite, la merita una chance?

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